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Continuazione della storia di Dodò odò era un ragazzo di 11 anni, il suo vero nome era Domenico Gabriele, ma in famiglia tutti lo chiamavano così. Era un ragazzino vivace e gentile, i suoi genitori non erano ricchi anzi, la situazione economica della famiglia Gabriele era piuttosto precaria. Un giorno, quando frequentava la quarta elementare, dopo aver sentito la madre che esprimeva il desiderio di avere un altro figlio, ma aggiungendo subito di non poterselo permettere, Dodò scrisse una lettera al Presidente del Consiglio in cui gli chiedeva di fare avere alla sua famiglia un contributo economico per permettere ai suoi genitori di avere più soldi e di regalargli così un fratellino. D Suo padre faceva il pescatore, ma in seguito ad un incidente in barca era ormai costretto a camminare con un bastone e i saltuari lavori da domestica che la madre svolgeva nelle case del paese non permettevano certo loro una vita piena di lussi o grandi agi. Nonostante ciò i suoi genitori erano sempre sereni e in famiglia il clima era costantemente disteso. Dodò era stato educato a comportarsi con correttezza e sincerità e lui aveva sempre creduto in quei valori per cui odiava le scorrettezze e le bugie. Domenico a scuola veniva spesso preso in giro per la sua forma fisica in quanto non era molto alto ed era un poco sovrappeso, ma questo non precludeva la possibilità di coltivare una sua grande passione: quella per il calcio; natural41

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