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Domenico Gabriele omenico, ma per tutti Dodò, ha undici anni e adora giocare a calcio con suo papà. La sua famiglia economicamente non sta molto bene, perché il padre trova solo lavori saltuari, che non fanno girare molti soldi in casa. Lui è amato dai suoi genitori anche se vorrebbe avere dei fratelli, per giocare e condividere le sue passioni. D Domenico, in quarta elementare, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio per chiedergli di aiutare economicamente i suoi senza lavoro, per poter così allargare la famiglia. Dodò è molto bravo a scuola, per questo, spesso, i suoi compagni di classe lo prendono in giro chiamandolo “secchione”. Per Domenico è stato un brutto colpo scoprire che il mondo non è tutto rose e fiori e che nella sua città non sono tutti bravi come lui; ha sentito parlare, infatti, di “quelli là”, cioè persone che commettono reati e fanno i gradassi. Un giorno, egli va, come al solito, a giocare a calcio con suo papà ed i due si alternano, durante la partita, tra restare in porta e fare tiri liberi. Dodò però vuole giocare di più per dimagrire; suo papà, allora, ogni dieci minuti gli dà il cambio. La partita di calcio dura fino alle 19.30, quando i due tornato a casa e trovano la mamma estremamente agitata, perché deve comunicare al marito una notizia straordinaria: «Ha chiamato il dirigente di un’azienda importante ed 78

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