importa; sente nel profondo che ciò che conta è stare dalla parte giusta. Lo dicono tutti quelli che condividono con lui le giornate, a casa o a scuola; ad esempio, era stato un duro colpo per lui scoprire che nel mondo del calcio avvenivano gravi scorrettezze. Anche nella sua città, lo sa, non tutti sono come lui. Dodò ha sentito parlare di “quelli là”, quelli che commettono reati, che fanno i gradassi, che appartengono all’organizzazione mafiosa dai suoi genitori, ma mai avrebbe immaginato di vederli in faccia. Li incontra in un brutto giorno, che inizia in realtà come tutti gli altri. Domenico va come al solito a giocare a calcio insieme al padre. I due si alternano da sempre durante la partita, dandosi il cambio. Dodò però stavolta vuole giocare ancora più del solito, perché ha deciso di mettersi a dieta e vuole fare anche molto più movimento. Così suo padre ogni dieci minuti esce dal campo e gli lascia il posto. Proprio durante uno di questi avvicendamenti, si sentono degli scoppi, come dei petardi, e, tra le persone che cadono a terra, c’è anche Dodò. Dodò non era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dodò era dove avrebbe dovuto essere un ragazzino di 11 anni che amava il pallone: su un campo di calcio a divertirsi. 5
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