li accoglie con un sorriso smagliante. Domenico la salutò, le dà un bacio affettuoso e, stanco, va nella sua cameretta. «Tutto bene, tesoro?» chiede il papà alla mamma. «Certo, ho ricevuto una chiamata da Carlos, il mio compagno del liceo …». Mentre la mamma riferisce la bella notizia, Dodò è già a letto. L’indomani una gradevole sorpresa l’avrebbe aspettato. Si sveglia all’alba, entra in cucina e, ancora assonnato, vede i suoi genitori che stanno preparando le valigie. La famiglia deve trasferirsi in Spagna. «Andiamo in vacanza?» domanda Dodò. «Ma no, gioia! Partiamo per la Spagna, dove un caro amico d’infanzia, proprietario di una catena di hotel, ci vuole assumere come direttore e come responsabile del personale; non è una magnifica novità?» dice la mamma con voce vibrante. «Oh, sì, certo! Non vedo l’ora!» replica il ragazzo piacevolmente stupito. Un viaggio magnifico in business class, tutto offerto dal danaroso imprenditore. La loro “nuova casa” è molto accogliente e graziosa. I tre sono felici di collaborare con l’impresario spagnolo. La famiglia vive molto bene, lo stipendio è soddisfacente. Dodò, da bravo calciatore, fa gli allenamenti nel Barcellona, la squadra di calcio che ha sempre sognato. Conosce Messi, Suarez e tanti altri calciatori. Grazie allo stipendio di mamma e papà il nucleo famigliare si può così ingrandire. Nasce Paolo, un bimbo biondo dagli occhi color cielo. «Il mio fratellino è il regalo più bello di questo Santo Natale. Sono fortunato perché amo la 72
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