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dalla mafia, mostrando le loro foto - quelle che li ritraevano in un momento felice, quale una festa di compleanno o in un giorno di sole sotto casa - e riferendo dettagli sulla loro vita, assolutamente normale, prima del tragico incontro con la criminalità organizzata, invitandoli poi a restituire a queste giovani vittime il “domani” che è a loro mancato, cioè provando ad immaginare come sarebbe stata la loro esistenza se non fosse stata brutalmente interrotta da un attentato di stampo mafioso. Ai ragazzi delle classi seconde, invece, ha presentato l’Associazione, le finalità e le attività svolte, ribadendo più volte le ragioni per una necessaria diffusione capillare dei Presidi di Libera in tutto il territorio nazionale e anche nel Cremasco. Agli alunni ha, infine, affidato il compito di spiegare con parole e immagini cosa si celi dietro il nome LIBERA. Da quell’incontro è nato, dunque, questo libro, che contiene storie e disegni. Gli alunni delle classi prime, appunto, hanno adottato la storia di un bambino vittima della mafia e hanno immaginato come sarebbe stato il suo futuro, se non avesse incontrato “quell’orribile mostro” sul suo cammino, scrivendo dei racconti. Gli alunni delle classi seconde, invece, hanno inventato degli acronimi di LIBERA, riempiendo con bellissimi disegni tanti cartelloni. Prof.ssa Katia Vezzoli 3

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