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La vita di Giuseppe se non fosse stato ucciso dalla mafia iuseppe è un ragazzino che è stato ucciso dalla mafia all’età di dodici anni. Se questa disgrazia non fosse successa, lui avrebbe continuato a coltivare le sue passioni e i suoi interessi. Noi abbiamo provato ad immaginare come si sarebbe potuta svolgere la sua vita se non ci fosse stata la mafia. G Giuseppe prosegue i suoi studi dimostrando di avere un’ottima capacità di parola, soprattutto nell’esprimere e nel difendere con determinazione le sue opinioni. Molto spesso, infatti, va ad ascoltare le idee rivoluzionarie del sindacalista Placido Rizzotto, che vorrebbe aiutare gli agricoltori trovando un fertilizzante naturale che permetta ai contadini di evitare che i vermi distruggano le loro coltivazioni. Inoltre Placido vorrebbe che i contadini avessero maggiori diritti in campo politico e una maggiore quantità di campi da coltivare per produrre più prodotti agricoli e uscire dalla condizione di miseria nella quale vivono. Giuseppe, ogni volta che ascolta Placido Rizzotto, rimane colpito e affascinato dai suoi discorsi. Terminati gli studi di agronomia, Giuseppe comincia ad affiancarsi al suo idolo, partecipando a diverse manifestazioni e imparando da lui “i trucchi” del mestiere. Con il passare del tempo egli comincia ad intervenire nelle assemblee 59

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